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Scuola di scrittura

Sconfiggi i 5 nemici della scrittura: errori più comuni e come evitarli (1/5)

Sconfiggi i 5 nemici della scrittura: errori più comuni e come evitarli (1/5)

Begbie

Il conflitto

Tutti noi odiamo litigare. Per vari motivi: paura dell’escalation fisica, contatto del dialogo con le ferite, poca attitudine generale, paura del sangue, ricordi negativi; eccetera.

Per questo, quando si parla di conflitto in letteratura, la reazione più comune è storcere il naso, come se si fosse evidenziato un elemento che sì, va bene, è importante, ok; ne ho capito il valore, davvero, ok; ma che, alla fine della fiera, eviterò come la peste.

Ecco: no.

Il conflitto è l’elemento centrale di un testo narrativo, e sì, anche di un testo letterario; e ve ne spieghiamo il perché.

Il conflitto non è il litigio. Non ha nulla a che vedere col litigio; e anzi, il litigio, se vogliamo, rappresenta la componente più povera del conflitto. Ne rappresenta lo sfogo; lo sfogo a volte può essere lo sgonfiamento di una tensione, che non è ciò che vuole lo scrittore.

Rocky non litiga con Apollo sul ring. Rocky litiga con Apollo quando Rocky non vuole allenare Apollo, in Rocky IV; e il litigio è un elemento importante di quell’accettazione che poi segnerà la fine di Apollo.

In Rocky, il protagonista non litiga; si scontra, che è un’altra cosa.

Ne Il Padrino, Don Vito Corleone non litiga con Sollozzo, lo minaccia. È un’altra cosa.

In Otello, Jago non litiga con Otello: lo circuisce. Un’altra cosa.

E allora cos’è il conflitto?

È il prezzo da pagare. Il prezzo che il protagonista può essere disposto a pagare per ottenere il suo desiderio. Il protagonista vede una Mercedes, la vuole ma è povero in canna. Il conflitto è il prezzo esposto sul cartellino. Se non è disposto a pagarlo, la narrazione collassa, il protagonista è un rinunciatario o una vittima predestinata, e la storia diventa irrilevante. Ma se è disposto a trovare i mezzi per pagarlo, ecco che le cose si fanno interessanti. Ogni volta che c’è un desiderio in azione, si oppone un conflitto; e quando il desiderio diventa feroce, ecco che gli ostacoli diventano insormontabili. Finché…

Nel corso Pratiche di scrittura creativa, in partenza a breve, vediamo che ci sono almeno cinque tipi di conflitto – in realtà sono il doppio, sostanzialmente. Il punto non è sapere che esistono, ma sapere qual è il loro significato nella storia; e capire che ogni conflitto ha delle caratteristiche e delle ricadute psicologiche.

Il primo è il conflitto naturale (occhio: la natura senza volto: sì la tormenta, sì la nebbia, no Cujo, no Lo squalo). È il conflitto di Revenant, la scalata al monte del Cavaliere Oscuro, la tempesta di sabbia ne Il segreto del Sahara, la nebbia di The mist. È ciò che non possiamo vincere, ma solo evitare.

Il secondo è il conflitto sociale. Mantiene tratti caratteristici del conflitto naturale, ma portati sull’uomo. È la fabbrica di Fantozzi, la società di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, la Svizzera di Pane e cioccolata. Ma anche: la società civile di Breaking bad, i fiancheggiatori della camorra in Gomorra, ecc.

Il terzo è il conflitto puntiforme (al corso spieghiamo perché questo nome). È il conflitto normalmente inteso, quello, per intenderci, in cui ci si spara: Batman contro Joker, il poliziotto contro l’assassino, il marito contro la moglie, eccetera.

Il quarto è il conflitto interiore.

E, infine, il quinto è il conflitto situazionale: il piccolo intralcio, ciò che interviene nei dettagli minimi. È, nella fuga dalla prigione, l’acqua dell’auto che inizia a bollire.

Gestire questi elementi, e il loro sensato posizionamento della storia, darà finalmente vita alla storia stessa, evitando che imploda su di sé. Perché non lo faccia ci vuole un plot, e un personaggio; ma del personaggio vi parliamo dopodomani, sempre qui – il plot, alla terza puntata.

Poi, se volete lavorare su ogni aspetto in un ciclo di cinque lezioni di due ore, confrontandovi sui vostri testi e integrando gli elementi volta per volta, venite a trovarci al corso Pratiche di scrittura creativa.

breaking bad

Pensate che questa serie di articoli possa essere gradita a qualcuno che conoscete? Segnalategliela, usando gli elementi di condivisione indicati qui sotto.

Ho anche scritto, direttamente sul mio blog, un post sul segreto del personaggio. Potrebbe interessarti leggerlo.

Terrò una lezione gratuita la settimana prossima, che annuncerò in newsletter; quindi, iscrivetevi alla newsletter stessa – il nuovo numero esce lunedì, e siamo già più di 800 – e, se avete dei dubbi, iniziate a propormeli nei commenti.

A lunedì

Ivano Porpora

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1 commento su “Sconfiggi i 5 nemici della scrittura: errori più comuni e come evitarli (1/5)”

  1. Ok, ce la sto facendo a mettermi in pari.
    Domanda: il conflitto può essere un difetto fisico evidente della protagonista?

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