Inizia a Milano il 2 aprile, un giovedì, il primo laboratorio di autobiografia erotica “Il delta di Venere” condotto da Rossana Campo (qui la pagina fb, qui la pagina Wikipedia).
Saranno dieci incontri di due ore circa, ogni giovedì a partire dalle 19, durante i quali i partecipanti (ci tiene a sottolineare Rossana) lavoreranno. Non siamo amanti delle lezioni frontali, nella nostra scuola: l’apprendimento arriva direttamente dal confronto con la pagina, dalla stesura, dall’inchiostro, dall’errore.
Dal confronto col gruppo.
Le lezioni saranno tenute in affiancamento da me, che dirigo la scuola di scrittura e l’associazione La Nottola di Minerva che organizza l’evento. La sede del corso è in via Vesio 22 presso la Società Gruppo Analitica Italiana, fermata della metro QT8 (linea rossa) a due passi; perseguiamo il nostro obiettivo di scrivere bene in belle sedi, e in questo caso avremo tavoli comodi, un largo lucernario, uno splendido giardino, un bagno accessibile ai disabili.
Per info e iscrizioni scrivere a corsinottola@gmail.com
Ecco la presentazione da parte di Rossana:
“Sono i sensi la fonte più ricca della scrittura, dice Anaïs Nin. Gli strumenti di uno scrittore non sono l’inchiostro e la carta ma il suo corpo, la sensibilità dei suoi occhi, delle sue orecchie e del suo cuore. Se sono atrofizzati non deve più scrivere.
Così afferma la scrittrice che per centinaia, migliaia di pagine dei suoi Diari e raccolte di racconti ha dato voce e investigato i desideri più liberi, sinceri e scandalosi, raccontando delle molte sfaccettature del desiderio femminile. Ed è proprio uno dei suoi titoli, Il delta di Venere, che prendiamo in prestito per i nostri nuovi laboratori di scrittura autobiografica dedicati all’esplorazione dell’erotismo.
Forse, uno dei disagi più grandi è non aver avuto parole per raccontare i nostri desideri. L’aver esitato a parlare, anche a noi stesse, e l’aver accumulato pensieri muti dentro di noi. Le parole sono un nostro diritto, e dare voce a quello che abbiamo sentito e sentiamo rispetto al sesso può essere liberatorio, può portarci a fare pace con tutto ciò che siamo, con le nostre passioni, e i nostri imperfetti slanci di desiderio. Ognuno ha il diritto di dire la verità su quello che è ed è stato. Possiamo imparare a trovare in noi parole che esplorano, riscoprono, a volte ricostruiscono e risarciscono le nostre esperienze legate alla conoscenza del nostro corpo, del desiderio e all’esplorazione dei piaceri. Possiamo dare forma alle scoperte e ai turbamenti. La nostra vita erotica a volte ci ha reso ardite, altre confuse e maldestre, ma è anche vero che il sesso spesso ha saputo connetterci con la grazia, l’allegria e la gioia di vivere. Forse avremmo avuto bisogno in passato di dire e ascoltare le parole giuste legate al piacere, e all’accettazione di qualcosa che abbiamo temuto, o che ci faceva sentire fuori controllo. Forse, qualcuno un giorno ci ha messo in testa idee e parole sbagliate per definirci e per darci un nome che ci limitava. Noi abbiamo bisogno di sentire che anche se i nostri piaceri sono complicati, differenti, e non rientrano in quello che ci hanno spiegato essere la normalità, possiamo comunque amarci e rispettarci in ogni nostro aspetto, possiamo vivere e dare parole al nostro futuro. Siamo proprietarie di un tesoro nascosto tra le pieghe dei nostri silenzi, delle abitudini e dei timori. In questi laboratori proviamo a riportare alla luce tutti i battiti del nostro cuore, tutti i desideri dei nostri corpi.