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PENELOPE STORY LAB
Scuola di scrittura

Le canzoni d’amore, e Tullio.

Cosa fa di una canzone d’amore una canzone d’amore?

Non è necessario che parli di questo. Lo sa ogni innamorato: non hai bisogno di citarmi gli uccellini perché li senta, non dirmi i colori del mosaico che sto vedendo con tinte a te inattingibili. Non uccidere con schegge di realtà le creature dei sogni.
Non uccidere con schegge di realtà le creature dei sogni.
Good feeling dei Violent femmes dice:
Good feeling
Won’t you stay with me just a little longer.

Come spesso accade, la canzone ha un altro significato – leggi il testo e valuta; ma a sentirla cantare così, con una lentezza quasi strascicata, come da un ubriaco che si sta concentrando per provare a esprimere con le parole giuste e le giuste sillabe ciò che ha in testa, è indubbio che il secondo verso sia dedicato a una persona e non a un sentimento.
(Curioso che parli di certe cose oggi, giornata che ho dedicato alla menzogna leggendo Falsari e critici di Anthony Grafton, Einaudi).
Però molte altre canzoni l’amore lo sottendono, lo includono senza citarlo, l’imboscano nello scuro; sono come quelle meraviglie di donne che fanno la conserva d’estate, in catena di montaggio, e lavano e asciugano le bottiglie di pomodoro, e già hanno in sé l’estate senza dirla, senza pronunciarne il nome, che bisogno hai di dire che è estate quando già biancheggiano come lenzuola al sole? Com’era quell’indovinello? Arriva col carretto, se ne va col carretto..
Ebbene. Una di queste canzoni d’amore la introduco in fondo, ma prima devo spiegare. Ieri sera, in palestra, ascoltavo L’amore stupisce di Ascanio Celestini, dal (bellissimo) Parole sante, Premio Ciampi 2007. In questa Ascanio dice:
Perché l’amore stupisce
tu non capisci e lui ti colpisce
Perché l’amore inquina
è come una multinazionale in Cina.
E allora mi son chiesto, mentre A. su WhatsApp mi diceva di un lettino coi nomi sbagliati: Quali sono le parole che ricreano l’amore?

Mi è venuto in mente Tullio De Piscopo. L’ho visto dal vivo tre volte: una da bambino, la seconda era, mi pare, il 2000 o giù di lì; la terza, due anni fa al Festivaletteratura.
Da bambino lo vidi a un concerto a Castellammare, in villa – mi pare. Mi ci portò papà, c’era un rondò, mi ricordo, ma non vorrei dire stronzate – poco prima della gelateria K2; c’era Pino Daniele, ovviamente, c’era De Piscopo, Senese che partecipò a uno dei film più brutti che abbia mai visto (sì, non ho gradito No, grazie, il caffè mi rende nervoso); c’era Tony Esposito. Mi ricordo che papà mi tirò sulle sue spalle, lo fece per farmi vedere Berlinguer, per farmi vedere Dalla, e pure qui; aveva i baffi, non gli ho mai perdonato che se li sia tagliati; quando non potevo vedere mi tirava sulle sue spalle, e da lì vidi il concerto, mi sembrò interminabile ma mi ipnotizzai guardando la batteria e il contrabbasso, le bacchette e le risate di De Piscopo, le dita di Zurzolo; mi ha sempre ipnotizzato ciò che dà il tempo al tempo.

La seconda volta che vidi De Piscopo, era ormai più noto per Alelai alelai alelai alelai bum bum che per altro; la fece a furor di popolo, durante quel Radio Bruno Estate, e ne fece delle altre – compreso qualche solo per ricordare a quei due stronzi che si fermavano a Andamento lento e E allora e allora che era pur sempre uno strepitoso percussionista, un lupo che non aveva perso pelo né vizio.

La terza volta, fu da un panettiere a Mantova. Avevo fame, entrai e c’era lui; lo salutai, riconoscente. Lui si illuminò e iniziò a raccontarmi una sequela di stronzate su Medjugorje, che aveva conosciuto la Madonna, la Madonna mi ha salvato la vita come a Brosio, mi ha fatto la grazia, cazzi e mazzi.

Ecco. Il senso di quello che voglio dire è che tu puoi nominare pure l’amore, come in quel forno da cui scappai appena l’educazione me lo rese possibile, o puoi ricordare che c’è stato, l’amore,. come in quella piazza di Modena; ma l’amore te lo si legge addosso in ogni cosa che fai, è come una maglia bagnata che ti s’addossa alla pelle, sentite questa canzone e ditemi se non è una canzone d’amore.


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