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PENELOPE STORY LAB
Scuola di scrittura

Uno sguardo a Coffee and cigarettes (2004), regia di Jim Jarmusch.

Nei giorni scorsi abbiamo guardato Coffee and cigarettes, di Jim Jarmusch.

Ce lo proponevamo da tempo: è uno di quei film a episodi a densità particolare, ricorda – non solo per il fumo – Smoke di Wayne Wang.

Poi ci siamo riusciti; e su questo, Coffee and cigarettes, vorrei appuntare lo sguardo oggi.

Prima, come di consueto, la scheda sull’Imdb.

Come detto, è un film a episodi. Di fatto, sono undici episodi. Questa è la trama.

In ciascun episodio, le celebrità – da Benigni alla coppia Iggy Pop-Tom Waits, dai White Stripes a GZA e RZA del Wu-Tang Clan -, interpretando versioni semi-romanzate di se stesse, si incontrano in un ristorante a bere caffè e fumare sigarette. Al di là dell’argomento di discussione che li ha fatti incontrare, spesso parlano direttamente di caffè e sigarette. Altri temi ricorrenti includono la famiglia Lee, la parentela, il culto delle celebrità, la connessione tra la carriera medica e quella musicale e la convinzione di Nikola Tesla che la Terra sia un conduttore di risonanza acustica. In tutti i casi, l’incontro spesso funge da ponte per superare i dissapori, o rende meno scomode le situazioni scomode.


Utilizzerò questo film, oggi, per notare la differenza tra argomento e tema; e per vedere l’eleganza del dialogo.

L’argomento, esplicitiamolo, è tecnicamente di cosa si parla. Slam Dunk parla di basket, 20th century boys di un gruppo di ex amici che deve salvare il mondo.

La metamorfosi parla di un uomo che diventa insetto; Toy Story di un giocattolo che non è più il preferito del suo bambino.

E il tema? Il tema è il significato profondo della storia; dice, cioè, perché la storia è scritta, mentre l’argomento dice di cosa parla la storia.

Quindi il tema di Toy Story è l’amicizia come superamento delle paure individuali; la metamorfosi, l’alienazione dell’individuo e la sua espulsione da ogni frammento sociale, inclusa la famiglia, quando non è più utile.

Eccetera.

E in Coffee and cigarettes? Essendo undici episodi, è difficile rintracciare i temi individuali; ma posso dire con tranquillità che nell’episodio di Iggy Pop e Tom Waits si gioca il contatto umano, la difficoltà di comunicare; e si giocano proprio mentre si parla di altro: di caffè e sigarette.

Questo episodio, il terzo, ha vinto – meritatamente – la Palma d’oro a Cannes come miglior corto; ed è stupefacente sia la recitazione dei due, sia l’intero dialogo.

Ho lasciato i dialoghi in inglese, ma nel film su Prime è tutto in italiano – purtroppo…

Si perdono delle delicatezze nel dialogo. Qui me ne preme una: la lunghezza. I dialoghi sono lunghi e lenti, i topics continuano a cambiare: si parla di batteristi, di dischi che non ci sono, di compagne, di caffè che son migliori altrove, di generazioni – noi siamo della generazione caffè e sigarette, quella precedente era la generazione torta e caffè: si rifà a questo sketch di Abbott & Costello, ossia Gianni e Pinotto -; si parla di fumare e tornare a fumare, di esser puliti, di forza di volontà.

Ivano Porpora

Visto su Amazon Prime il 27/02/23.

Coffee and cigarettes. Regia di Jim Jarmusch, sceneggiatura di Jim Jarmusch. Con Roberto Benigni, Bill Murray, Tom Waits, Iggy Pop. Genere Commedia – USA, 2003, durata 95 minuti.

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ESERCIZIO DI SCRITTURA.

Il tuo protagonista si trova a parlare con un’altra persona a un tavolino da caffè.

Si confrontano su quattro topics diversi, è sempre uno dei due a introdurli dopo una breve pausa. Tieni sempre fisso il loro rapporto, che deve essere tale che l’altro manifesti una continua apprensione nei confronti del figlio, che è a casa e ha finito la carica del cellulare.

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