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PENELOPE STORY LAB
Scuola di scrittura

Uno sguardo a Innamorato, romanzo di Marco Drago.

Cos’è Innamorato, il nuovo romanzo di Marco Drago?

Potrei riprendere la descrizione di Alla linea, e ricomporla: è un romanzo sì, perché ovviamente procede per ellissi, invenzioni, congiunzioni causali di eventi apparentemente distanti tra loro; o un memoir, perché non solo procede sulla linea della memoria, ma fa anche i conti della memoria, venendone a capo con l’idea che alla fine non siamo altro che questo – memoria?

Prendo la descrizione del titolo direttamente dal sito Bollati Boringhieri.

L’argomento non è affatto inusuale: l’amore adolescenziale.

Lo abbiamo visto trattato tante volte; una delle ultime – che consiglio – è nel bellissimo Close, di Lukas Dhont. Che attiene a un’età sottilmente diversa, è vero – l’arco temporale di Close è intorno ai 13 anni, quello di Innamorato dai 15 ai 20 circa; che implica anche un rapporto diverso con l’infatuazione e con la carnalità -; ma ha comunque a che fare, in ultima analisi, con l’impronta dell’amore.

Che, qui è forse la novità, non è raccontato come un amore da poco, che ci fa attaccare come anatroccoli di Lorenz a chiunque si palesi nel suo splendore estetico ed estatico ai nostri occhi; ma anzi, un amore pieno di gioia, di necessità di ergersi dalle proprie povertà, in cui far confluire i nostri difetti e sollevarli, spossati. Questo libro restituisce all’amore adolescenziale la sua dignità; e mi pare cosa rilevante. Dai 15 ai 19 non è solo non è vissuto se non in potenza, ma nemmeno dichiarato; e trasforma il narratore-protagonista in un adolescente che sfoga la sua veemenza creativa iniziando a scrivere, cantando parolacce, leggendo con foga, iniziandosi a un pensiero vagamente politico, confrontandosi con chi a casa capisce e non capisce – il padre severo che ricorda i personaggi di Altan, fino alla sua ricomposizione poetica nel funerale; la madre che osserva sconcertata; l’amata sorella lontana.

Quando finalmente l’amore diventa corrisposto, ecco emergere in un improvviso cortocircuito desideri, riscatti e potenze, unite però ai contraltari delle differenze: sociali, culturali, di realizzazione personale, di ambizione. Così questo memoir – perché alla fine questo è – riesce a non affogare nel rischio enorme del memoir, il frignamento vittimista, grazie a una dote narrativa notevole: l’understatement spezzettato, il continuare a dire: Ma alla fine è anche colpa mia, anche quando di colpe non ne vediamo poi tante. Deliri ce ne sono, altroché, sono i deliri dell’innamorato, se Orlando è partito di melone non si capisce perché non deve farlo un ragazzo di Canelli tanti secoli dopo; ma i brevissimi capitoli, tutti a virgola dopo virgola – è un processo di scavo, e lo scavo va fatto così, a virgola e virgola -, accelerano il battito e lo portano in sincronia con quello dell’innamorato e con lo scopo della narrazione.

Perché lo sto scrivendo?, si continua a chiedere Drago. Che senso ha? E, aggiungo io, che senso ha scrivere una recensione, che altro non è se una riflessione sulla riflessione – una riflessione, mia, sulla riflessione sua di adulto in merito a ciò che è stato e ciò che in lui ha convertito l’amore nei primissimi anni ’80?

Ha il senso della memoria, ho pensato. Ha il senso che concedere giustizia alla memoria è il solo modo per sopravvivere, a volte. Che dire ciò che si ha da dire, per uno scrittore, significa far emergere sentimenti latenti – l’amore, il desiderio, l’odio per l’orrido Züpfner, il bisogno di dirsi -; e che il gioco non è necessariamente tra il vivere e il morire, perché poi ognuno alla morte attribuisce il valore che vuole, e crede; ma tra vivere e non vivere, e il non vivere non riguarda soltanto noi e i nostri lutti, ma riguarda tutti.

Ho letto Innamorato dal 22 al 24 gennaio 2023.

Ivano Porpora.

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Un libro di Marco Drago, pubblicato da Bollati Boringhieri. 192 pagg.

ESERCIZIO DI SCRITTURA.

Racconta del tuo amore nell’adolescenza, osservandolo con lo sguardo di oggi e di allora insieme. Cerca di chiederti soprattutto perché ti è rimasto impresso, cosa ti è rimasto impresso, e perché sarebbe ora ne parlassi.

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