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Quinto shottino vincitore

Quinti shottini vincitori

Pubblichiamo, con un piccolo commento, il racconto vincitore della quinta settimana del concorso Shottini.

In realtà sono due. E allora? E allora festeggiamo per due, e commentiamo entrambi.

Oggi 13/04 su Facebook Instagram la parola della sesta settimana.

Cane sulla strada

La tavola non è una tavola, più semplicemente non è. Non sono in dodici, sono molti di più, ma non lo vedono. Una voce che non è d’uomo annuncia, per chi parte e per chi attende. Non per lui. Siede, a gambe incrociate, e i piedi non toccano terra. Al posto dei piedi, sul pavimento, c’è un cane che dorme. Gli occhi verdi gli si incastrano tra i capelli di una donna al binario: è bella, tanto che quasi sarebbe da rendere grazie a chissà. La latta è spezzata nel punto in cui deve. Le dita, unte d’olio, immergono la punta negli ultimi tocchetti di tonno rimasti. Il vino, bruno, non è in calice, ma in cartone, stretto tra le cosce. Di cartone è pure il sepolcro sotto la panca nel quale ogni notte si addormenta. Non è la sua ultima cena. Lui non è tra quelli che domani risorgono.

Lo shottino di Davide Bertelè ha vinto ex aequo la quinta settimana del concorso letterario Shottini grazie, soprattutto, alla cura e alla pulizia del testo. Siamo nei dintorni del cliché, ma Davide gioca con eleganza sul cliché, circondandolo senza cadere: la punteggiatura è pulitissima, la scena ritmica, e là dove avrebbe potuto cadere – l’ultima cena, la morte – non cade.

Vai in balconata, Davide.

Elementi graditi alla giuria: la lingua accurata, la pulizia sintattica e lessicale, nessuna caduta – nonostante il tema – né nello sconcio né nel salvifico, mantenendosi in una via di mezzo che pare una terra di mezzo.

Elementi che no: “Rendere grazie a chissà” è un po’ sospesa. Chissà che? Chissà chi?

Questo shottino ha preso 80 apprezzamenti social e una valutazione di 8.

Davide Bertelè è il sesto finalista.

Rosso di vino sulla tovaglia bianca mescolato al sangue. Aveva chiesto un’ultima cena. Lei aveva accettato. Si erano apparecchiati nello stesso luogo del primo incontro: abito di seta color lavanda, la tovaglia di fiandra, la giacca blu. Fra loro solo il cibo: mousse di zucca, salvia fritta, riso venere con verdurine, cosciotto d’anatra. No, niente dessert, grazie. Nessuna traccia delle scintille di allora: le promesse dei gesti, quell’energia che faceva la pelle calda. Lei aveva preferito un mediocre alla sua eleganza. Erano diventati parentesi tonde a contenere ricordi. Il metallo dell’orologio sul polso e della pistola in tasca si erano riscaldati al secondo bicchiere. Lui si era rilassato. Le aveva chiesto perché. La tua perfezione mi giudica, aveva risposto lei rovesciando il Brunello. Lui aveva estratto la pistola, come controllasse il telefono. Gli era sembrata piccola, una cosa da femmine. Lei lo vide ridere mentre se la puntava alla tempia.

Anna Martinenghi è una habituée delle finali, e comunque sempre una sorpresa. Sta sperimentando il linguaggio poetico, ma lo switch tra poesia e prosa è fortunatamente evidente, evitando l’ipersignificanza della parola: qui sta nella trama e nella sorpresa. Ci aspettiamo il colpo di pistola; ma non è certo quello lì, che sospettavamo.

Anna, raggiungi Bruno e Maddalena in balconata.

Elementi graditi alla giuria: molto bene come sempre la scelta iconografica – ma Anna questo elemento lo cura sempre. Molto bello il contrasto della frase finale, un colpo di scena che negli shottini è piuttosto raro. Bene l’inserimento elegante della pistola, introdotta prima col metallo dell’orologio.

Elementi che no: “Erano diventati parentesi tonde a contenere ricordi”. La frase è un po’ hm. 

Questo shottino ha preso 72 apprezzamenti social e una valutazione di 8.

Anna Martinenghi è la settima finalista.

Andiamo quindi a riassumere: i finalisti al momento sono Maddalena RoncolettaBruno Pernice e Giorgia MosnaElena Agostini, Ilaria Serra, Davide Bertelè e Anna Martinenghi.

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