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Scuola di scrittura

Settimo shottino vincitore

Settimo shottino vincitore

Ieri sera siamo andati a dormire con un solo shottino vincitore; di fatto, il primo che trovate.

Ma poi ci è venuto un dubbio sul conteggio, e stamattina al risveglio siamo andati a controllare… Ed eccolo là! Non solo la conta degli hashtag è difficoltosa, ma a volte occorre anche l’errore umano.

In questo caso, il secondo shottino era stato contato nei suoi like di condivisione, ossia: nei like che un post che lo condivideva aveva preso, e non in sé.

E quindi, eccoli entrambi.

Prima, però, fateci fare i complimenti ai 34 che a oggi hanno partecipato a tutte le settimane!

Oggi 27/04, su Facebook Instagram, la parola della ottava e ultima settimana.

Ci penso anche lì, nell’ovattato silenzio. Mia Madre poggiata in quella lastra d’acciaio fredda al tatto come il sentore della morte che l’avvolge. Le sue orecchie mi sono sempre piaciute fin da piccolo. Per addormentarmi o per calmarmi strofinavo le mie dita su di loro, modellandole come un pezzo di pongo, mentre Lei sorrideva. Come adesso. Sorride nonostante i miei occhi si soffermino sulla chiazza violacea che cola dalla testa ammettendo la colpevolezza di avermela strappata via. Maledetto tumore! posso finalmente chiamarti senza giri di parole. L’hai presa ma sei morto anche tu. Stupido! Potevi darmi ancora la possibilità di sfiorare quelle orecchie e sentire l’odore di borotalco della sua pelle, invece hai voluto dissolverti in un sapore acre assieme a questo evanescente disinfettante alcolico che tra pochissimo svanirà senza lasciare traccia. Ti svelo un segreto: Mia Madre le orecchie me le ha regalate ma tu non lo sai.

Che dire? Seguivamo già con interesse la scrittura di Giuseppe; si è confermato in questo testo, in cui ha preso e valorizzato i sensi giocando intorno al tema delle orecchie.

Come spesso succede, ci vien da dire, si vince con le storie. E questa, anche se accennata, è una storia: assistiamo al passare del tempo, alla malattia che incombe e fa degenerare il corpo che la ospita, e poi muore insieme a lui, nel più assurdo dei suicidi.

Qui il tema della Madre è importante ma non centrale; ciò in cui si appalesa però è l’eredità, le orecchie regalate, e quindi il sottrarsi alla malattia giocandole un gambetto cui non era preparata.

Buon lavoro, Giuseppe. In balconata.

Elementi graditi alla giuria: crediamo soprattutto il passaggio finale, che fa esplodere la storia e non la fa implodere. Lo ricordiamo: non vogliamo esser sorpresi, la sorpresa a vuoto è come una multa sotto il tergicristallo. Vogliamo la storia che si apre. Quello sì, ci sorprende bene.

Elementi che no: va curata di più la punteggiatura, le pause. Questo testo, poi, si prestava molto.

Questo shottino ha preso 104 apprezzamenti social e una valutazione di 7.5.

Giuseppe Brandinu è il nono finalista.

Mamma diceva che Barcellona aveva odore d'incendio. La prima volta che ci andai lei era ancora viva e la città secondo me sapeva di mare. La seconda no e Barcellona sapeva ancora di mare. Del resto il mare, lì o altrove, ha l'odore di mia madre. Ci vuole tatto per dire la morte. Devi toccarla piano, lasciare che le dita corrano sulle sue parole. Alcune fanno male ai denti, esce il sangue, dolcesalato - se l'aggettivo non c'è, fattene uno. In punta di piedi a volte riesco a raggiungere la voce con cui la sua assenza ancora mi chiama, tanto è alta. Allora la guardo negli occhi e scopro che è uno specchio in cui mi rifletto di spalle. Ci vorrebbe un sesto senso ma non quello di colpa. L'ho distrutto, l'ho dato alle fiamme. Il suo incendio sapeva di incendio e noi eravamo finalmente libere.

Qui di trama ce n’è poca poca, ma la scrittura è tanto alta che il voto se lo va a conquistare comunque.

Sulla bravura di Fiamma Lolli c’è poco da dire: non sappiamo più ricordare le volte che ha vinto, si è classificata seconda, o che. Ne conosciamo pregi e difetti – e francamente la vorremmo vedere al corso romanzo, a chiudere un percorso che si merita di esser chiuso.

Il testo riecheggia odori – sugli odori ve la siete giocata bene -, gioco con i concetti, ma la sensazione che dietro ci sia “la ciccia” è ben concreta. Alcuni elementi sono proprio classe: 

Se l’aggettivo non c’è fattene uno

ci piace assai, assai.

Buon lavoro, Fiamma. E pensare che ci stavi sfuggendo. In balconata.

Elementi graditi alla giuria: la tenuta, tenace, della scrittura. Con testi come questo è facile innamorarsi tanto delle parole, tanto da mandarla in vacca, come si dice. Qui no: la tenuta è fino alla chiusa. Perfetta.

Elementi che no: quando sappiamo che sapete gestire la storia, vogliamo vedere più storia. È ingiusto? Eh…

Questo shottino ha preso 104 apprezzamenti social e una valutazione di 7.5.

Fiamma Lolli è la decima finalista.

Andiamo quindi a riassumere: i finalisti al momento sono Maddalena RoncolettaBruno Pernice e Giorgia MosnaElena Agostini, Ilaria SerraDavide Bertelè e Anna MartinenghiValentina Norini, Giuseppe Brandinu e Fiamma Lolli.

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