Ottavo shottino vincitore
Siamo giunti alla fine del nostro percorso.
E i numeri del solo concorso shottini sono stati ancora una volta vincenti…
744 testi totali per il solo concorso shottini (più il concorso ammazzacaffè…!), 161 partecipanti singoli, una media voto che si alza da 6,53 della prima settimana a 6,86 dell’ultima, che vuol dire che vi impegnate, vi applicate, state.
Questa è la prima, grande vittoria.
Ci complimentiamo ufficialmente con i 33 che non sono mai mancati. E il loro voto si è alzato di una percentuale maggiore rispetto a quella media: che vuol dire che di fatto partecipare significa migliorarsi.
Eccoli:
Alberto Favaro
Ale Silva
Alessandra Capio
Alessandra Gazzola
Alessandro Mondini
Anna Maffezzoli
Anna Martinenghi
Antonella Zanca
Bruno Pernice
Cristiano Virgini
Cristina Grazioli
Elena Agostini
Flavio Fucili
Francesca Fiorentino
Francesca Primavera
Giorgia Mosna
Janna Carru
Luca Togni
Mara Mè D’Angiolo
Marina Berta
Marina Flamigni
Michela Calvo
Michela Tognotti
Monica Gastaldello
Nadia DG
Paola Cirillo
Rossella Borrelli
Sara Da Como
Serena Taccagni
Silvia Taccagni Fossi
Valeria Di Tano
Veronica Vantini
Zia Tortedda
Bravissimi voi!
E ora passiamo ai due shottini vincitori…
Oggi 3/05, su Facebook e Instagram, il regolamento della finale.
Forse tu pensi che l’odore in una casa di riposo sia quello degli ospiti che se la fanno addosso. Sbagli. Più della vecchiaia, puzza la paura che ne abbiamo: per questo l’odore più forte è quello del disinfettante, a coprire tutto. Disinfettante, e, nei giorni di festa, lacca. Oggi, per esempio. Nessun compleanno, sarebbe scritto nel cartellone; non è neanche Natale, manca l’albero. Eppure la fila per la parrucchiera è lunga fino quasi al refettorio, e le signore escono dallo stanzino con le capigliature della loro giovinezza, e gli occhi orgogliosi. I signori hanno messo i vestiti eleganti, tra compagni di stanza si aggiustano il farfallino. Nessuno sa cosa si festeggia, e a nessuno importa. C’è la musica, il vino, i fagioli per la tombola: un disintettante che non puzza, una bomba in culo alla paura. Qualcuno sta seduto in disparte, gli occhi persi; ma la bocca canta seguendo l’armonica.
Elena Vigo
Il valore di Elena già lo conosciamo; ci aspettavamo qualcosa di forte, e lo ha tirato fuori alla fine.
Con la delicatezza.
Con un testo che essenzialmente non è una storia, ma è un momento che si ripete, una sorta di déjà-vu eterno, cambiano i nomi e i volti ma non il mondo; e declina un paesaggio estremamente malleabile, presente, quasi tangibile. Gli elementi sono dosati, come le parole forti e quelle leggere. Davvero uno splendido esercizio, complimenti.
In balconata, Elena.
Elementi graditi alla giuria: quella rottura della quarta parete all’inizio, introdotta dal Forse, è uno spettacolo; come la chiusa. Come detto, le parole forti – puzza, culo – si inframezzano con quelle leggere – [della giovinezza], [orgogliosi]. Come dico tante volte, il testo forte non si riconosce dalle parole forti. Questo ne è un ottimo esempio, brava.
Elementi che no: no, niente, molto bene.
Questo shottino ha preso 70 apprezzamenti social e una valutazione di 8.
Elena Vigo è l’undicesima finalista.
I tulipani erano sbocciati dal punteruolo dei volontari e dai cartoncini colorati passati dalle mani degli ospiti – un mese per farne cento da appendere alle pareti. E cento erano gli anni di Matilde che ai tulipani preferiva i papaveri indisciplinati dei campi, gli orecchini pendenti e raccogliersi i capelli da sola. Per il suo compleanno era arrivato anche il sindaco: la foto di rito in cui lui sorride, gli applausi del coro parrocchiale e dei nipoti trascinati in ospizio in un giorno di sole. Il tè in bicchieri di vetro, la torta, la cera delle candeline colata sulla panna: tutti avevano soffiato sul numero cento, mentre Matilde cercava luce e aria tra le figure strette intorno alla sua carrozzina. Si era fatto buio all’improvviso: nei suoi occhi una nuvola, poi le macerie di casa sua dopo la bomba. «Dov’è la mia mamma?», chiese guardandosi attorno. Dalle bocche piovvero solo auguri.
Parole per lei
Qui invece siamo sulla trama. Il racconto, dal nome Matilde, passa da un’impressione sensoriale a un evento sociale, a un carrello violentissimo che sbalza la protagonista nella storia; ancora a oggi.
Un altro shottino sostanzialmente perfetto, in cui tra l’altro si vede lo sguardo raffinato di Parole per lei (ig @paroleperlei).
Buon lavoro, Alice. In balconata, proprio in ultimo.
Elementi graditi alla giuria: la vivacità della scrittura, la punteggiatura perfetta (che cosa incantevole, la punteggiatura perfetta; forse, ma forse, ci sarebbe stato un punto e virgola prima di [e raccogliersi i capelli da sola]); il gioco biografico delle ultime righe, molto pulito.
Elementi che no: nessuno. Anzi, uno. Hai scritto una volta sola. Volevamo leggerti di più.
Questo shottino ha preso 112 apprezzamenti social e una valutazione di 7.75.
Parole per lei è la dodicesima finalista.
Andiamo quindi a riassumere: i finalisti al momento sono Maddalena Roncoletta, Bruno Pernice e Giorgia Mosna, Elena Agostini, Ilaria Serra, Davide Bertelè e Anna Martinenghi, Valentina Norini, Giuseppe Brandinu e Fiamma Lolli, Elena Vigo e Parole per lei.